I 99 più grandi Pianisti di tutti i tempi

I 99 più grandi Pianisti di tutti i tempi. Con questa pagina vogliamo ricordare i grandi pianisti, i più importanti interpreti della musica classica, i pianisti più bravi, i più acclamati, gli esecutori più geniali della tastiera che non solo hanno contribuito a rendere il pianoforte il re degli strumenti ma che hanno regalato momenti indimenticabili nella storia di questo strumento.

L’elenco è suddiviso in tre settori:

a) I 33 più grandi pianisti dell’ottocento

b) I 33 più grandi pianisti del novecento (vedi sotto)

c) I 33 più bravi giovani pianisti del duemila

Le biografie sono libere elaborazioni da testi estratti da www.wikipedia.com. La pagina è stata curata con la collaborazione della Prof.ssa Tina Volpe.


Giulietta


I 33 più grandi pianisti del novecento

1) Martha Argerich

Martha Argerich ha iniziato gli studi con la madre, insegnante di pianoforte, e dai cinque ai quindici anni si è formata con il pianista crotonese Vincenzo Scaramuzza, valente didatta che le insegnò col suo personale metodo, che prevedeva di affrontare i problemi tecnici incontrati nella musica suonata, senza esercizi di tecnica. Ha debuttato in concerto all’età di otto anni. Trasferitasi in Europa con la famiglia nel 1955, studiò in Svizzera con Friedrich Gulda. Ha seguito inoltre i corsi di perfezionamento di Arturo Benedetti Michelangeli A soli 16 anni vinse il concorso Ferruccio Busoni di Bolzano e il concorso pianistico di Ginevra.

Le sue prime registrazioni discografiche della Toccata op. 11 di Sergej Prokofiev e la sesta Rapsodia ungherese di Franz Liszt rimangono pietre miliari per queste opere. Fondamentale nella carriera artistica della Argerich è la conquista del primo premio al concorso Chopin, nel 1965 a Varsavia. In possesso di una tecnica straordinaria e mossa al confronto con Vladimir Horowitz, eccelle soprattutto nell’esecuzione delle ottave, a velocità portentosa, nel controllo delle dinamiche, nella fluidità dell’articolazione e delle note ribattute. Fin dai primi anni della sua carriera ha anche accompagnato altri strumentisti. È particolarmente famosa per le incisioni dei capolavori del XX secolo di compositori quali Rachmaninov, Messiaen, Prokofiev e Ravel.

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2) Claudio Arrau

Claudio Arrau León (Chillán, 6 febbraio 1903 – Mürzzuschlag, 9 giugno 1991) è stato un pianista cileno. Si tratta di uno dei più grandi pianisti di sempre. Riceve le prime lezioni di pianoforte dalla madre, pianista dilettante, ed esordisce all’età di cinque anni. Nel 1912 va a Berlino per studiare e perfezionarsi. Nel 1927 vince il concorso internazionale di Ginevra e inizia la carriera concertistica accumulando un repertorio di eccezionale vastità compreso anche una sessantina di concerti per pianoforte e orchestra. L’Arrau quarantenne decise di concentrare le sue interpretazioni su Beethoven, Schumann, Chopin, Liszt e Brahms.

Alla fine deli anni settanta ritornò su Debussy, Mozart e su Schubert. Pianista dotato di totale controllo tecnico dello strumento, tendeva a dissimulare il suo grande virtuosismo adottando spesso tempi sensibilmente più lenti del normale, per mettere in evidenza la nitidezza del suono e del contenuto musicale. Meticoloso studioso della partitura, nutrì sempre un profondo rispetto del segno così come era stato scritto dal compositore. Saggi esemplari del suo controllo virtuosistico, infallibile eppure misurato, rimangono le sue incisioni dei concerti di Brahms e le sue incisioni di Liszt.

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3) Vladimir Davidovič Ashkenazy

Vladimir Davidovič Aškenazi, anche Ashkenazi o Ashkenazy (Gor’kij, 6 luglio 1937), è uno di più grandi pianisti di tutti i tempi.  Pianista, compositore e direttore d’orchestra russo naturalizzato islandese. Aškenazi iniziò i suoi studi all’età di sei anni e, mostrando particolare talento. Si diplomò al Conservatorio di Mosca. All’edizione del 1955 del prestigioso Concorso pianistico internazionale Frédéric Chopin di Varsavia arrivò secondo, nonostante a lui fossero andate le preferenze di Arturo Benedetti Michelangeli. Nel 1962 condivise con John Ogdon il primo posto al Concorso pianistico internazionale Čajkovskij.

Interprete lucido e dall’impeccabile tecnica virtuosistica, è rinomato per le sue performance di composizioni romantiche e russe. Ha registrato i 24 preludi e fughe di Šostakovič, le sonate di Skrjabin, gli interi lavori per pianoforte di Chopin e Schumann, tutte le sonate di Beethoven, i concerti per pianoforte di Mozart, Beethoven, Bartók, Prokof’ev e Rachmaninov. Ha anche suonato e registrato musica da camera. A metà della sua carriera pianistica, ha iniziato a condurre orchestre. È molto apprezzato per le sue registrazioni di lavori per orchestra di Sibelius, Rachmaninov, Prokof’ev, Šostakovič e Skrjabin.

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Piano di fuga


4)Wilhelm Backhaus

Wilhelm Backhaus (Lipsia, 26 marzo 1884 – Villach, 5 luglio 1969) è stato un pianista tedesco.  Certamente uno dei più grandi pianisti di sempre. Talento assai precoce, specie sul piano della lettura a prima vista, Backhaus cominciò a studiare presso il Conservatorio della sua città natale. Subito dopo aver terminato gli studi, all’età di 16 anni Backhaus fu chiamato a sostituire Alexander Siloti per un tour in Inghilterra; in seguito, fu scelto dalla pianista Teresa Carreno per una serie di concerti in duo pianistico. Nel 1905, a Parigi, vinse il prestigioso Concorso intitolato ad Anton Rubinstein.

Tra registrazioni e tournée Backhaus ebbe una lunga carriera che lo portò a viaggiare per l’intero pianeta. Backhaus divenne famoso in particolare per le sue interpretazioni delle opere di Beethoven e Brahms, che gli consentivano di mettere in risalto – oltre alla tecnica perfetta – la sua sensibilità romantica e profonda. Non meno interessanti sono le registrazioni di Fryderyk Chopin, Mozart, Schubert e Schumann. Va precisato che l’industria discografica mancò l’appuntamento con gran parte del suo repertorio: le sue leggendarie interpretazioni antebelliche di Liszt e Rachmaninov non sopravvivono ormai che nelle recensioni giornalistiche.

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5) Alfred Brendel

Alfred Brendel (Wiesenberg, 5 gennaio 1931) è un pianista e poeta austriaco. Certamente uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi. È nato nell’allora Wiesenberg nella Repubblica Ceca. Durante la Seconda guerra mondiale, il quattordicenne Alfred fu mandato in Jugoslavia a scavare trincee. Soffrì di congelamento e fu mandato in ospedale. Non ebbe mai lezioni di pianoforte regolari, comunque, nonostante sia stato un autodidatta, ha studiato con Edwin Fischer ed Eduard Steuermann. All’età di 21 anni incise il suo primo disco. Ha fatto registrazioni di Prokof’ev, le sonate di Beethoven, Liszt, Brahms, Schumann e Schubert.

Alfred Brendel è visto oggi come uno degli interpreti più seri della musica classica tedesca composta da autori come Beethoven, Schubert e Mozart. Suona raramente le opere del XX secolo, ma si interessa molto al concerto per pianoforte di Schönberg. Il modo di suonare di Brendel è spesso descritto come musicalmente analitico, ma lui ritiene che il primo compito di un pianista sia quello rispettare le volontà del compositore senza mettere in mostra troppo se stessi o aggiungere propri effetti alla musica. Ha affermato: “Sono responsabile del compositore e in particolare del pezzo”.

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6) Aldo Ciccolini

Ereditò, dai suoi docenti, gli insegnamenti di Ferruccio Busoni e di Liszt. Debuttò al Teatro San Carlo nel 1941 all’età di 16 anni. Nel 1949 vinse il Concorso internazionale Marguerite-Long-Jacques-Thibaud a Parigi. Ciccolini è un interprete celebre, che ha promosso soprattutto la conoscenza della musica per pianoforte dei compositori francesi, noti e meno noti: Ravel, Debussy, Satie, Déodat de Séverac, Massenet, Alkan e Alexis de Castillon. È anche conosciuto per le sue interpretazioni della musica di Liszt. Ha effettuato più di cento registrazioni: Mozart, Beethoven, Debussy, Janáček, Chopin e Grieg.

Aldo Ciccolini (Napoli, 15 agosto 1925) – Asnières-sur-Seine, 1º febbraio 2015) è un pianista italiano naturalizzato francese. Aldo Ciccolini è nato a Napoli dove ha studiato pianoforte con Paolo Denza e composizione con Achille Longo. Fu ammesso precocemente, a soli nove anni, allo studio della composizione e si formò alternando uno scrupoloso studio della dodecafonia agli studi accademici tradizionali. Una sua melodia per canto e piano venne inclusa, interamente, nel libro del Longo di melodie e canti edito da Ricordi. Completò i suoi studi pianistici con Marguerite Long ed Alfred Cortot a Parigi.

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7) Alfred Cortot

Alfred Denis Cortot (Nyon, 26 settembre 1877 – Losanna, 15 giugno 1962) è stato un pianista e direttore d’orchestra svizzero. Sicuramente uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi. Studiò al Conservatorio di Parigi dove insegnò dal 1907 al 1923. Debuttò nel 1897. Nel 1919 fondò l’Ecole Normale de Musique a Parigi dove tenne leggendari corsi di interpretazione musicale. Durante la seconda guerra mondiale si esibì in concerti organizzati dai nazisti, diventando persona non grata dopo la fine della guerra.

Famose le sue interpretazioni di Chopin, Schumann e Liszt e per la sua “imperfezione” che lo portava a suonare spesso note sbagliate. Tuttavia grazie al dono naturale di una sublime sensibilità interpretativa fu in grado di incantare ugualmente il pubblico. La sua continua ricerca di uno stile interpretativo lo condusse ad acquisire un controllo assoluto delle variazioni di intensità del tocco. Cortot rappresentò la fine di un’era, ultimo esponente di una corrente di pensiero che prediligeva uno stile personale e soggettivo ad una tecnica precisa, con lo scopo di favorire un’interpretazione intuitiva ed autentica. Tale approccio è stato sostituito dal moderno modo “scientifico” di suonare, che predilige la logica e la precisione.

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Like sand through fingers


8) Cziffra Georges

Georges Cziffra, nato György (Budapest, 5 novembre 1921 – Longpont-sur-Orge, 17 gennaio 1994), è stato un pianista ungherese naturalizzato francese. E’ sicuramente uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi. Diceva di sé « Nella nostra epoca regna la tecnologia: l’uomo va sulla Luna, parte per la conquista delle stelle. Io preferisco stare qui sulla Terra, dove sono nato. Amo la mia condizione di essere umano, limitato, ma capace nel contempo di abbracciare l’infinito. ». Originario di una famiglia tzigana dimostrò precocissime doti di pianista prodigio. A cinque anni fece il suo primo concerto in un circo, a nove anni entra nell’Accademia Franz Liszt di Budapest e realizza le sue prime tournée europee a sedici anni.

Dopo alcuni anni bui, nel 1947, riprende lo studio del pianoforte. Nel frattempo, intrattiene i clienti come pianista bar. Ribelle al regime comunista, è prigioniero politico dal 1950 al 1953, lavora come “porta pietre”. Ottiene, nel 1955, il Premio Franz Liszt. Il suo talento è subito apprezzato a Parigi. Rinomato per una tecnica assai raffinata, un’estrema scioltezza del polso e un’incredibile capacità di suonare accordi in velocità, Cziffra mostrò anche grandi capacità di trascrittore e di improvvisazione.

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9) Fiorentino Sergio

Sergio Fiorentino (Napoli, 22 dicembre 1927 – Napoli, 22 agosto 1998) è stato un pianista e didatta italiano. Studiò al Conservatorio della sua città con Luigi Finizio, ma si formò soprattutto nell’ascolto in concerto di Fischer, Cortot, Gieseking, Sergej Rachmaninov. Segue i corsi di perfezionamento di Carlo Zecchi, allievo a sua volta di Ferruccio Busoni, e nel 1953 debutta alla Carnegie Hall di New York: la critica lo paragona a Sergej Rachmaninov.

L’anno successivo Fiorentino è vittima di un incidente aereo che ne segnerà la carriera e la vita; durante un atterraggio d’emergenza, il musicista è uno dei pochi sopravvissuti, ma riporta uno schiacciamento vertebrale. Dopo un periodo di attività concertistica, per motivi di salute si dedicò prevalentemente all’insegnamento al Conservatorio di Napoli per poi tornare negli Stati Uniti riprendendo l’attività concertistica a livello internazionale, a registrare dischi e tenere corsi di perfezionamento. Nel 1994 la casa discografica APR ha iniziato una raccolta delle sue esecuzioni, chiamata Fiorentino Edition in 10 volumi.

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10) Fischer Edwin

Edwin Fischer (Basilea, 6 ottobre 1886 – Zurigo, 24 gennaio 1960) è stato un pianista, direttore d’orchestra e didatta svizzero. A dieci anni entrò nel conservatorio di Berlino. Diplomatosi nel 1905, iniziò ad insegnare nello stesso conservatorio. Negli anni successivi cominciò a distinguersi internazionalmente anche come pianista concertista e, dopo la prima guerra mondiale, come direttore d’orchestra .

Fu attivo in Germania sino a metà della seconda guerra mondiale. Nel 1942 si trasferì in Svizzera e negli anni successivi diresse i celebri e prestigiosissimi corsi di perfezionamento estivi di Lucerna. A questo periodo appartengono le incisioni discografiche con il celebre trio. Pur essendo dotato di una tecnica strumentale non priva di difetti e limiti,  la sua timbrica, la sua grande espressività e umanità, la sua ispirazione artistica e la non comune intelligenza musicale lo resero uno dei massimi pianisti del XX secolo. Fondamentale interprete dei classici tedeschi, di J.S. Bach, di L.V. Beethoven, F. Schubert, Wolfgang Amadeus Mozart, Johannes Brahms.

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11) Gieseking Walter

Walter Gieseking (Lione, 5 novembre 1895 – Londra, 26 ottobre 1956) è stato un pianista e compositore francese naturalizzato tedesco. Sicuramente uno dei più grandi pianisti di sempre. Nato a Lione Walter Gieseking cominciò a suonare molto presto il pianoforte e il violino quasi da autodidatta.  Nel 1911 si stabilì in Germania e si iscrisse al Conservatorio di Hannover dove tenne i primi recital. Carl Leimer nel suo Metodo rapido di perfezionamento pianistico spiega come si basava il sistema di studio a memoria basato sulla riflessione sistematica e logica ed aggiunge che Gieseking studia e impara le composizioni senza suonarle al pianoforte, ma soltanto leggendole e per conseguenza adottando la riflessione come base.

Ma quello che stupiva più di tutte era la sua tecnica e certi usi che sviluppava nel pedale ma soprattutto l’agilità nei passi da piano a pianissimo. L’attenzione alle sfumature, l’interpretazione passionale e la creazione di giochi armonici gli restituirono la fama che, nel dopoguerra, gli stava per essere tolta, dopo le accuse di collaborare col Regime Nazista dove si iscrisse al Partito Nazionalsocialista. Famose le sue interpretazioni di W. A. Mozart, L. V. Beethoven, R. Schumann, F. Chopin, M. Ravel, C. Debussy, F. Mendelssohn, E. Grieg, A. Schönberg, S. Rachmaninov e A. Skrjabin.

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Don’t go away


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