Questa è la pagina 6 di 6 dell’elenco dei brani per pianoforte più difficili di sempre. Per ogni pezzo, dopo una breve presentazione dell’autore e della composizione, viene proposto un video di una performance dal vivo ed uno con lo spartito in modo da poter apprezzare la difficoltà e complessità sia esecutiva-tecnica che di lettura.
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Fuori Elenco
Marc-André Hamelin (Montréal, 5 settembre 1961) pianista e compositore canadese.
2) Etude №3 Apres Paganini Campanella
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Arkadij Arkad’evič Volodos’ (San Pietroburgo, 24 febbraio 1972) è un pianista russo.
1) Turkish March di Mozart
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(B) PIANOFORTE ED ORCHESTRA
Franz Liszt (Raiding, 22 ottobre 1811 – Bayreuth, 31 luglio 1886), compositore, pianista, direttore d’orchestra e organista ungherese.
9) Totentanz S126
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Johannes Brahms (Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897) compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco.
8) Concerto per pianoforte ed orchestra n. 2
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Antonín Leopold Dvořák (Nelahozeves, 8 settembre 1841 – Praga, 1º maggio 1904) compositore ceco.
7) Piano Concerto in G minor, Op.33
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Ferruccio Busoni (Empoli, 1º aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924) compositore e pianista italiano, naturalizzato tedesco.
6) Piano Concerto in C Major Op. 39
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Sergej Rachmaninov (Velikij Novgorod, 1º aprile 1873 – Beverly Hills, 28 marzo 1943) è stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra russo naturalizzato statunitense. Di fama mondiale, è considerato uno dei più grandi compositori e pianisti russi di sempre. Amava considerarsi soprattutto un compositore, piuttosto che un pianista, anche se lo sviluppo della sua carriera – per certi versi tormentata, almeno agli inizi – sembrava essere la dimostrazione del contrario.
5) Concerto n. 2
Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in do minore, op. 18 è il più popolare ed eseguito dei quattro concerti per pianoforte del compositore russo Sergej Vasil’evič Rachmaninov, nonché uno dei concerti per pianoforte più famosi di sempre. Fu composto tra il 1900 ed il 1901. Dopo il clamoroso insuccesso di pubblico e di critica della sua prima sinfonia, Rachmaninov cadde in una profonda crisi artistica. Affidatosi alle cure del professor Nikolaj Dahl, il compositore però si riprese, scrivendo in breve tempo il secondo ed il terzo movimento del concerto. Lo stesso autore li eseguì a Mosca nella Sala della nobiltà il 15 settembre 1900, ottenendo una grandiosa accoglienza dal pubblico presente. Rigenerato da questo ritorno sulla scena, ultimò la partitura e la dedicò a Dahl; la prima esecuzione integrale, con il compositore stesso come solista e il cugino Aleksandr Ziloti alla direzione d’orchestra, ebbe luogo alla Società Filarmonica di Mosca il 27 ottobre 1901.
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4) Concerto n. 3
Il concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore, op. 30 di Sergej Vasil’evič Rachmaninov, composto nel 1909, è uno dei più amati ed eseguiti concerti del repertorio per pianoforte e orchestra. Recentemente è noto presso il grande pubblico anche come Rach 3, in realtà questa dicitura non è mai stata diffusa in Europa ed è divenuta popolare solo dopo il successo del film Shine (1996). Concerto d’impostazione tardo-romantica, dalle affascinanti melodie, magniloquente nell’espressione, deve una parte della sua fama alla sua grande difficoltà esecutiva, in quanto richiede al solista una solidissima tecnica virtuosistica e molta resistenza. Infatti, sebbene i singoli episodi pianistici, pur mediamente molto impegnativi sulla scia del virtuosismo trascendentale tardo-ottocentesco d’ispirazione lisztiana, non raggiungano singole vette di insostenibile difficoltà tecnica, la loro somma nell’insieme, la costante e quasi ininterrotta presenza del pianoforte, la sua spiccata evidenza rispetto alla tessitura orchestrale e la notevole lunghezza ne fanno nel complesso uno dei più impegnativi concerti dell’intero repertorio pianistico; probabilmente il più difficile del repertorio correntemente eseguito[1], assieme al celebre concerto n. 2 di Johannes Brahms ed al concerto n. 2 di Sergej Prokof’ev. Il concerto n. 3 è quindi sia un usuale ed agognato banco di prova dei giovani aspiranti virtuosi, sia un cavallo di battaglia di affermatissimi pianisti del passato e del presente, uno su tutti, Vladimir Horowitz, che ne sancì la fama negli anni trenta. È uno dei brani che vantano il maggior numero di incisioni discografiche in assoluto. Per contro, non è mai entrato nel repertorio di altri grandi pianisti del XX secolo che pure suonarono altri concerti di Rachmaninov (per esempio, S. Richter, A. Brendel, K. Zimerman, A. Benedetti Michelangeli ed altri).
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Béla Bartók (Nagyszentmiklós, 25 marzo 1881 – New York, 26 settembre 1945) fu un compositore, pianista ed etnomusicologo ungherese. Studioso della musica popolare dell’Europa orientale e del Medio Oriente, fu uno dei pionieri dell’etnomusicologia.
3) Piano Concerto No. 2 in G major, Sz. 95, BB 101
Concerto per pianoforte di Béla Bartók No. 2 è il secondo dei tre concerti per pianoforte, ed è noto per essere uno dei pezzi più difficili del repertorio. Il concerto è noto per la sua difficoltà. András Schiff ha detto, “Per il pianista, è un pezzo da “dito-rottura”. E’ probabilmente il pezzo più difficile che io abbia mai suonato, e io di solito finisco con una tastiera coperta di sangue.” Stephen Kovacevich ha anche dichiarato che è stato il pezzo più tecnicamente impegnativo che avesse mai suonato e che ha quasi paralizzato le mani durante la preparazione del pezzo.
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2) Sonata per 2 pianoforti e percussioni
Scritta da Béla Bartòk nel 1937 la Sonata per due pianoforti e percussioni rappresenta l’apice della ricerca timbrica del compositore ungherese oltre che un approfondimento del folklore e del canto contadino magiaro applicato ad una scrittura d’avanguardia. Les Noces (Le Nozze), composizione che reca il sottotitolo Scene coreografiche russe, è dedicata a Serge Djagilev e venne eseguita per la prima volta a Parigi nel 1923. Stravinskij trae l’ispirazione a trattare il tema del rito del matrimonio nell’antica Russia ottocentesca dall’antologia di canti popolari curata da Kireevskij: il compositore russo rielabora abilmente questi testi ed organizza l’opera in tableaux – La treccia, Presso lo Sposo, La partenza della Sposa, La cena delle nozze – nei quali i solisti ed il coro vengono utilizzati senza seguire la normale attribuzione dei personaggi ad ogni singola voce.
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Elliott Cook Carter, Jr. (December 11, 1908 – November 5, 2012) compositore statunitense di musica contemporanea.
1) Piano concerto
Il piano concerto di Carter è una composizione del 1967.[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=fAu8dNxORJ0[/embedyt]
(C) PLAYER PIANO
Conlon Nancarrow (Texarkana, 27 ottobre 1912 – 10 agosto 1997) compositore statunitense. Ha vissuto e lavorato in Messico per gran parte della sua vita, e nel 1955 ne ha preso la cittadinanza. Nancarrow è famoso per i pezzi scritti per Player Piano. È stato uno dei primi compositori ad usare strumenti musicali come automi meccanici, scrivendo lavori ben oltre le capacità umane. Ha vissuto gran parte della sua vita in un relativo isolamento, rimanendo praticamente sconosciuto fino al 1980.
Study for Player Piano No. 21 (Canon X)
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Marc-André Hamelin (Montréal, 5 settembre 1961) pianista e compositore canadese. Pianista raffinato e dotato di straordinaria tecnica, è acclamato da pubblico e critica sia per il suo virtuosismo trascendentale, che gli permette di affrontare le pagine più difficili della letteratura pianistica con impressionante disinvoltura, sia per le sue scelte di repertorio su disco, dedicato in larga parte ad autori del XIX e XX secolo, generalmente poco frequentati da altri pianisti. Marc-André Hamelin è anche compositore ed è autore tra l’altro di una serie di studi di pianoforte, alcuni basati sulla rielaborazione di brani ben conosciuti (per esempio, La Campanella di Paganini-Liszt, la tarantella di Rossini), di scrittura pianistica assai densa e caratterizzata da avanzata ricerca tecnico-strumentale e musicale, sulla scia delle trascrizioni di Godowsky. Le sue composizioni più recenti sono pubblicate dal Sorabji Archive.
Circus Galop for Player Piano
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Fuori Elenco
Il viaggio nella letteratura pianistica prosegue a
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