Le 60 Composizioni per Pianoforte più difficili

Le Composizioni per Pianoforte più difficili. I brani più complicati di sempre, le composizioni più ostiche, i pezzi maggiormente complessi da eseguire. L’incubo di tanti strumentisti. Ecco un viaggio nella letteratura pianistica di ogni tempo alla ricerca delle composizioni più difficili non solo in termini tecnici ma anche interpretativi. E’ evidente che gran parte dei brani proposti riguardano gli ultimi due secoli, ciò anche grazie alle innovazioni apportate nella meccaniche dello strumento che hanno ampliato le possibilità sia timbriche che di velocità del pianoforte. Ed è per questo che in linea di massima possiamo dire che andando avanti nell’elenco troviamo brani sempre più tecnicamente faticosi, per non dire al limite dell’impossibile! 

Il pianoforte

E’ uno strumento musicale a tastiera, la cui etimologia deriva dal latino “clavis” (tasto) e “cymbalum” (strumento a percussioni). Inventato nel XVIII secolo, il pianoforte ha rivoluzionato il mondo della musica introducendo la capacità di produrre suoni sia pianissimo che fortissimo, grazie alla sua meccanica a martelli e corde. La sua versatilità lo rende adatto a una vasta gamma di generi musicali, dalla musica classica al jazz, al pop e oltre. Così la combinazione di legno, metallo e tasti di avorio o plastica crea un’incredibile varietà di timbri e dinamiche. La sua presenza è centrale in molte esecuzioni musicali, contribuendo a creare atmosfere emotive e coinvolgenti.

La difficoltà di un’opera pianistica

Può essere multipla e coinvolge diversi aspetti tecnici, interpretativi e emotivi. Dal punto di vista tecnico, il pianista deve affrontare complessi passaggi di dita, acrobazie ritmiche e velocità, richiedendo una notevole abilità e precisione. L’interpretazione è altrettanto cruciale, poiché il musicista deve comunicare l’intenzione emotiva dell’opera, esprimendo una gamma di emozioni attraverso il tocco, la dinamica e la fraseggio. La comprensione della struttura musicale, l’equilibrio delle voci e la gestione della tensione sono anch’essi fattori critici.

Inoltre, molte opere pianistiche richiedono una profonda conoscenza della teoria musicale per interpretare correttamente le indicazioni del compositore. La memoria è essenziale, poiché molte composizioni possono essere lunghe e complesse. Affrontare una difficoltà di questo genere richiede anni di pratica diligente, studio costante e una connessione emotiva con la musica. La sfida è quindi un equilibrio tra padronanza tecnica e capacità espressive, creando un’esperienza musicale coinvolgente e appagante per il pianista e l’ascoltatore.

Le composizioni per pianoforte più difficili di tutti i tempi
Le composizioni per pianoforte più difficili di tutti i tempi

I brani che vi proponiamo in queste pagine, tranne rari casi, appaiono notevolmente complessi sotto tutti i punti di vista analizzati. Sono davvero i fiori all’occhiello inseriti nei programmi di sala dei più grandi virtuosi del pianoforte, principe degli strumenti. 


LE COMPOSIZIONI PER PIANOFORTE PIÙ DIFFICILI
I brani sono stati suddivisi in tre gruppi: 


(A) Pianoforte solo
(B) Pianoforte e orchestra
(C) Player piano

Le Composizioni per Pianoforte più difficili sono state elencate secondo uno stretto ordine cronologico di nascita del compositore anche se quasi universalmente la composizione più complessa per dimensioni ed esecutività per piano solo è l’Opus Clavicembalisticum di Kaikhosru Shapurji Sorabji e per piano e orchestra e’ il concerto n. 3 di Sergej Vasil’evič Rachmaninov. Abbiamo scelto tra le esecuzioni complete, quelle live più significative e, dove possibile, abbiamo aggiunto anche un video con la presentazione dello spartito in modo tale da ben comprendere bene sia la complessità esecutiva che anche quella di lettura. 


Fuori Elenco
Song for Tanabata (Pescini)

Song for Tanabata

(A) PIANOFORTE SOLO


Johann Sebastian Bach (Eisenach, 31 marzo 1685 – Lipsia, 28 luglio 1750) compositore, organista, clavicembalista e maestro di cappella tedesco del periodo barocco, di fede luterana, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica. Le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e bellezza artistica. 

47) Variazioni Goldberg

Sono una monumentale composizione per clavicembalo di Johann Sebastian Bach, scritte intorno al 1741. Comprende un tema seguito da 30 variazioni, dimostrando la maestria compositiva di Bach e la sua profonda comprensione delle possibilità espressive dello strumento. La leggenda vuole che Bach abbia composto quest’opera per aiutare il conte Keyserlingk a superare le notti insonni. La varietà delle variazioni spazia da intricati passaggi tecnici a sezioni più liriche e contemplative. Le Goldberg sono considerate un vertice nella storia della musica per tastiera e testimoniano la genialità creativa di Bach.


Ludwig van Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco. 

46) Sonata Op 106 “Hammerklavier”

Composta tra il 1817 e il 1818, è una delle opere più monumentali e impegnative nel repertorio pianistico. La sua durata estesa, la complessità strutturale e la richiesta tecnica fanno sì che sia considerata una delle opere più difficili da eseguire.

“Hammerklavier” sfida il pianista con il suo virtuosismo, le fughe elaborate, le armonie audaci e le dinamiche estreme. La sezione centrale, l’Adagio sostenuto, è famosa per la sua profondità espressiva e l’intensità emotiva. Questa sonata rappresenta un punto culminante nello sviluppo del genere e ha avuto un impatto significativo sulla musica successiva. La sua grandezza e audacia hanno reso la “Hammerklavier” una pietra miliare nella storia della musica pianistica.


Franz Schubert (Vienna, 31 gennaio 1797 – Vienna, 19 novembre 1828) compositore austriaco di musica classico-romantica.

45) Wanderer Fantasie

Tra le Composizioni per Pianoforte più difficili troviamo la “Fantasia in do maggiore per pianoforte solo”, D. 760, di Franz Schubert è comunemente conosciuta come la “Fantasia Wanderer” o “Wanderer-Fantasie”. Composta nel 1822, questa opera riflette il periodo romantico della musica e l’influenza del poeta tedesco Johann Christoph Friedrich von Schiller.

La “Wanderer-Fantasie” è notevole per la sua struttura innovativa, poiché unisce i movimenti tradizionali di una sonata in un’unica forma continua. L’opera è caratterizzata da un tema distintivo tratto dal ciclo di Lieder di Schubert intitolato “Der Wanderer”. Questo tema ricorrente è elaborato attraverso quattro movimenti, compresi un Allegro con fuoco iniziale, un Adagio lirico, un Scherzo vivace e un Finale allegro.

La complessità tecnica della “Wanderer-Fantasie” la rende una sfida per i pianisti, con passaggi virtuosistici e richieste dinamiche significative. L’opera è una dimostrazione della genialità compositiva di Schubert e della sua capacità di esplorare nuovi territori espressivi nell’ambito della musica pianistica.


Fryderyk Chopin (Żelazowa Wola, 22 febbraio 1810 – Parigi, 17 ottobre 1849), compositore e pianista polacco. Fu uno dei grandi maestri della musica romantica ed è talvolta definito «poeta del pianoforte». 

44) Studio op. 10 n. 1

Noto come “Lo studio dell’acqua”, è una composizione emblematica nel repertorio pianistico. Creato nel 1829, questo studio rivela il genio di Chopin nell’arte di combinare tecnica e espressione. Caratterizzato da una cascata continua di note cristalline, richiede una notevole agilità e velocità da parte del pianista. La mano destra esegue una melodia virtuosistica, mentre la sinistra supporta con arpeggi e accordi. La sfida tecnica è accompagnata da una bellezza poetica, con la delicatezza delle note che evoca l’immagine di gocce d’acqua che scivolano su una superficie lucida. Questo studio, con la sua fusione di maestria tecnica e emotività, è un capolavoro intramontabile di Chopin, dimostrando la sua rivoluzionaria visione nel contesto della musica per pianoforte.


43) Allegro da concerto op. 46

E’ una composizione per pianoforte e orchestra di Édouard Lalo, un compositore francese del XIX secolo. Scritto nel 1876, l'”Allegro de Concert” rappresenta un vivace brano concertante che esibisce il virtuosismo del pianista.

Questo pezzo è noto per la sua energia contagiosa, melodie incisive e passaggi tecnici impegnativi. L’Allegro inizia con un tema accattivante presentato dal pianoforte, seguito da sviluppi orchestrati in modo brillante. La struttura forma una miscela dinamica di episodi vigorosi e lirici, dimostrando la versatilità espressiva di Lalo. Sebbene non sia tanto eseguito quanto altri lavori del compositore, l'”Allegro de Concert” rimane una gemma virtuosistica nel repertorio per pianoforte e orchestra, celebrata per la sua vitalità e il suo spirito brillante.

42) Studio Op. 25 No. 6 “Terze”

E’ una delle sue composizioni virtuosistiche per pianoforte. Questo studio è parte del secondo set di dodici studi, scritti tra il 1835 e il 1837. Il termine “Terze” si riferisce al motivo principale dell’opera, che coinvolge una serie di terze parallele suonate in rapida successione.

L’Op. 25, n. 6 è noto per la sua intensa richiesta tecnica, in quanto il pianista è sfidato a suonare terze veloci in modo fluido ed espressivo. La struttura dell’opera è elegante e presenta un equilibrio tra la tecnica e l’espressività romantica tipica di Chopin. La maestria richiesta per eseguire questo studio lo rende una scelta popolare tra i pianisti avanzati, evidenziando la genialità di Chopin nel creare opere che combinano virtuosismo con emotività.


Robert Schumann (1810-1856) è stato un influyente compositore tedesco del Romanticismo. Le sue opere, come le “Sinfonie” e il “Piano Concerto in A minor”, sono pietre miliari della musica classica. Schumann, critico musicale e pianista virtuoso, ha lasciato un’impronta duratura nel panorama musicale del XIX secolo.

41) Toccata op. 7

E’ stata scritta nel 1830 e fa parte delle prime opere del compositore tedesco. Questa toccata è nota per la sua vivacità e la sua struttura complessa. Schumann, un romantico dichiarato, ha sperimentato con forme musicali convenzionali e la “Toccata, Op. 7” è un esempio della sua creatività e della sua tendenza a sfidare le convenzioni.

La composizione è caratterizzata da una serie di veloci arpeggi e passaggi virtuosistici, dimostrando la padronanza tecnica del pianista. La “Toccata” riflette l’entusiasmo e la sperimentazione di Schumann in questa fase della sua carriera, offrendo una sfida appassionante per gli esecutori e una vivace esperienza d’ascolto.

40) Studi Sinfonici, Op.13

Le Composizioni per Pianoforte più difficili troviamo gli Studi sinfonici (in francese: Études Symphoniques), Op. 13, che sono una celebre composizione per pianoforte scritta da Robert Schumann. Completati nel 1837, gli “Studi Sinfonici” rappresentano una delle opere più significative e impegnative del compositore tedesco. L’opera è stata dedicata al celebre pianista Ignaz Moscheles.

Gli “Studi Sinfonici” sono composti da una serie di etude (studi) e variazioni su un tema originale. La struttura dell’opera riflette la profonda conoscenza di Schumann della forma musicale e la sua abilità nell’esplorare una vasta gamma di emozioni e stili. Ogni studio è un piccolo capolavoro a sé, con caratteristiche tecniche e espressive uniche.

Il brano comprende una combinazione di passaggi virtuosistici, contrasti dinamici, e momenti di lirismo. Gli “Studi Sinfonici” sono spesso eseguiti come un’opera unitaria, offrendo una sfida impegnativa per i pianisti e una ricca esperienza d’ascolto per il pubblico. La loro complessità e bellezza li collocano tra le opere più apprezzate del repertorio pianistico romantico.


Fuori Elenco
Behind the moon (Pescini)


L’elenco dei 60 brani per pianoforte più difficili prosegue
(con Liszt, Alkan e molti altri) a


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