Le autovetture più belle di sempre. Ecco le auto che hanno fatto la storia. Le automibili più iconiche, più prestigiose, quelle più innovative, le vetture più interessanti apparse sul mercato mondiale a partire dal 1909. La scelta non è stata per niente facile. Dopo aver consultato numerose classifiche realizzate da riviste del settore e siti specializzati abbia realizzato un elenco delle auto più belle cercando di selezionare modelli di case diverse distribuite il più possibile nel corso dell’ampio periodo di riferimento.
Come abbiamo costruito l’elenco delle auto più belle
Per fare ciò abbiamo dovuto escludere modelli che seppur bellissimi erano provenienti da case produttrici già presenti nell’elenco (es. Ferrari) o relativi ad anni già rappresentati da altre automobili. E’ nata così la presente classifica di 30 autovetture provenienti da altrettante case automobilistiche che hanno caratterizzato tutti i decenni degli ultimi 110 anni. Infine abbiamo segnalato una coppia di auto da sogno… outsider! L’elenco è in ordine cronologico. Sono graditi suggerimenti per integrare o modificare l’elenco (info@pescini.com). I testi sono liberamente tratti da wikipedia.com.
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LE AUTO PIU’ BELLE DI SEMPRE
Iso-BMW Isetta (1953-1962)
La Iso Isetta è una microvettura che venne prodotta dalla casa automobilistica italiana Iso di Bresso tra il 1953 e il 1956 e su licenza dalla tedesca BMW tra il 1955 e il 1962. La BMW Isetta, nel 1955, è stata la prima automobile al mondo, prodotta in serie, a basso consumo di carburante (3 l/100 km).noltre è stata l’automobile con motore monocilindrico più venduta di tutti i tempi con 161 728 unità vendute.
All’epoca del debutto, la Isetta fece scalpore per la conformazione davero inusuale del suo corpo vettura. In effetti, all’epoca, l’Isetta era da considerarsi veramente all’avanguardia, sia per quanto riguarda il tipo di corpo vettura, sia, soprattutto, per la razionale e intelligente scelta nella disposizione di tutto ciò che serviva a rendere questo piccolo mezzo di trasporto una vera e propria automobile a tutti gli effetti, vivibile e maneggevole. In molti l’hanno in seguito definita geniale.
Maserati Tipo 60 Birdcage (1959-1960)
La Tipo 60 è una autovettura da competizione costruita dalla Maserati dal 1959 al 1960. Era soprannominata “Birdcage” per via della peculiare struttura del telaio. Questo era particolarmente rigido e ultraleggero, ed era composto da 200 tubi di piccolo diametro con conformazione a traliccio. Richiamava dunque una gabbia di un uccellino (“Birdcage”). La carrozzeria era in alluminio ed era forgiata a mano da Gentilini e Allegretti. La Tipo 60 raggiungeva la velocità massima di 270 km/h
Mini (1959-2000)

La prima generazione della Mini è stata prodotta dal 1959 al 2000 inizialmente dalla British Motor Corporation; il modello è stato anche realizzato e venduto su licenza nel mondo da varie altre case automobilistiche come la Innocenti in Italia. La Crisi di Suez del 1956 aveva causato in Europa scarsità di benzina e il relativo incremento dei prezzi. Nel Regno Unito tale situazione aveva enormemente favorito la vendita delle bubble car, a scapito delle normali autovetture utilitarie. In particolare ebbe notevole successo l’Isetta, prodotta dalla BMW su licenza della italiana Iso Rivolta. Per fronteggiare la concorrenza, il presidente della British Motor Corporation, George Harriman, affidò ad Alec Issigonis il compito di progettare una microvettura a 4 posti, quattro ruote, dotata del motore a 4 cilindri.
Aston Martin DB4 GT Zagato (1960-1963)

L’Aston Martin DB4 GT Zagato è una autovettura gran turismo prodotta dalla casa automobilistica britannica Aston Martin dal 1960 al 1963. Si trattava di una versione speciale della DB4 GT e fu prodotta in soli 19 esemplari. Tra gli anni novanta e ’00 vennero fabbricate altre 6 vetture, più precisamente 4 denominate Sanction II e 2 Sanction III. Grazie alla sua rarità ed alla sua popolarità, la DB4 GT Zagato è una vettura molto costosa, ed alle aste supera spesso il prezzo di vendita di un milione di sterline.
Jaguar E-Type (1961-1975)
Conosciuta anche come XK-E o anche XKE (anche se era questo il suo nome iniziale), fu prodotta dalla casa automobilistica britannica Jaguar dal 1961 al 1975. La E-Type fu una vettura rivoluzionaria per la progettazione, le caratteristiche di guida e l’estetica; era in anticipo sui tempi. Il suo prezzo era più basso di quello delle vetture pari classe della concorrenza e questo aiutò le vendite che, nei 14 anni nei quali rimase in produzione, arrivarono a 70.000 vetture. Nel 2004 la rivista statunitense Sports Cars International la mise al primo posto tra le Top Sport Cars degli anni sessanta. Dal 1996 una E Type OTS prima serie, è entrata a far parte della collezione permanente del New York City Museum of Modern Art, un riconoscimento concesso a sole 6 auto. In ambito fumettistico, la E-Type è la vettura personale di Diabolik ed Eva Kant.
Ferrari 250 GTO (1962-1964)

E’ sia un’automobile stradale sia una da corsa prodotta dalla Ferrari agli inizi degli anni sessanta. Viene considerata la Ferrari per eccellenza ed è tuttora una delle automobili più conosciute ed apprezzate di tutti i tempi. Il numero, 250, sta per la cilindrata di ciascun cilindro in centimetri cubi del motore V12 3000 cc di cilindrata. GTO sta per “Gran Turismo Omologata“. Tale sigla non verrà poi utilizzata per parecchi anni fino alla presentazione nel 1984 della Ferrari 288 GTO.
Chevrolet Corvette (1963-1967)
E’ un’automobile sportiva prodotta dalla Chevrolet a partire dal 1953. Può essere considerata la prima vettura di questo segmento realizzata negli Stati Uniti d’America, tanto da divenire la vettura sportiva statunitense per antonomasia. È tuttora in produzione. Grazie alla filosofia che privilegiava la semplicità meccanica rispetto alle dirette concorrenti ne è risultata una vettura leggera, piccola e relativamente economica.
Lamborghini Miusra SV (1971)

E’ una vettura sportiva prodotta dalla Lamborghini tra il 1966 e il 1973. La versione definitiva della Miura, la SV (acronimo di SuperVeloce) arrivò nel marzo del 1971. La potenza aumentò ancora fino a 385 hp (287 kW). La parte posteriore della carrozzeria fu allargata per consentire l’installazione di pneumatici più larghi e i fari anteriori persero le caratteristiche ciglia. La produzione della SV fu di 150 esemplari. L’ultima Miura costruita, una SV nera consegnata a Luigi Innocenti (figlio dell’inventore della Lambretta) lasciò la catena di montaggio il 15 gennaio 1973. Questa Miura beneficiava di un V12 potenziato su richiesta e di altri optional che i più facoltosi esigevano e che l’azienda si occupava di soddisfare. In totale vennero prodotti 763 esemplari di Miura. Fu sostituita dalla Countach solo nel 1974.
Lotus Esprit (1976-2004)

E’ una coupé prodotta dalla Lotus Cars dal 1976 al 2004 in 24 diverse varianti e 10675 esemplari (5829 dette “Giugiaro” e 4846 “Stevens”). La sua apparizione più famosa sul grande schermo è al fianco di 007. In 2 film l’agente segreto britannico più famoso del mondo usa una Lotus Esprit come auto personale. Ne La spia che mi amava-(The Spy Who Loved Me, 1977) usa una S1 per una sequenza dove l’auto si getta nel mare della Sardegna. La vettura (chiamata Nellie Bagnata) era infatti in grado di trasformarsi grazie alla sezione Q in sottomarino con periscopio, missili, siluri, mine e dispositivo posteriore di lancio di cemento.
In Solo per i tuoi occhi – (For Your Eyes Only, 1981) usa 2 Lotus Esprit Turbo: una bianca con nessuna particolarità di rilievo, salvo un antifurto che fa esplodere la vettura in caso di scasso; e una color rame con gli sci sul tetto usata nella sequenza a Cortina.
DeLorean DMC-12 (1981-1982)

Si tratta l’unico modello di auto costruito dalla DeLorean Motor Company, dal 1981 al 1982. La DMC-12 (conosciuta anche semplicemente come la DeLorean, dato che fu la sola automobile prodotta dalla società) era caratterizzata dalle porte ad ali di gabbiano e dalla carrozzeria in acciaio inossidabile non verniciato. Vennero prodotti circa 9 200 esemplari di DMC-12. La vettura divenne celebre in tutto il mondo per la sua apparizione nella trilogia cinematografica Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, nella quale un esemplare era stato usato dal Dr. Emmett “Doc” Brown come base per la macchina del tempo da lui ideata.