I libri più belli. Alla ricerca dei libri più belli, più emozionanti, più famosi. I romanzi capolavori della letteratura di tutti i tempi e quelli che si sono imposti all’improvviso a livello mondiale lasciando un segno. I libri che ci hanno appassionato a scuola, che abbiamo letto nelle torridi estati e nei lunghi freddi inverni. I volumi che ti sono stati segnalati dal libraio, dalla persona amata, da un amico ed un parente e che ti sono rimasti indelebilmente nel cuore. I racconti che hai scelto per i colori della copertina, perché hai letto la recensione su una rivista dal parrucchiere. Insomma i libri che hanno fatto innamorare intere generazioni oppure quelli che ancora non l’hanno fatto ma è solo questione di tempo.
Per realizzare l’elenco che trovate in questa pagina, abbiamo spulciato riviste, siti e rubriche di settore, abbiamo attinto dalla nostra esperienza di lettori e di molti conoscenti e supporter di pescini.com. Se hai suggerimenti o segnalazioni le puoi inviare alla nostra redazione: info@pescini.com. I testi sono liberamente tratti da www.wikipedia.com . Gli elenchi sono in ordine cronologico.
Aforisma sui libri
“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.” Daniel Pennac
I LIBRI PIU’ BELLI DI SEMPRE
Abbiamo suddiviso la classifica in 4 sezioni
I capolavori assoluti: i libri che hanno fatto la storia della letteratura e che ci sono piaciuti da morire
Gli outsider: i libri che non possono essere considerati dei “classici”, ma che a nostro parere hanno diritto ad essere presenti in ogni biblioteca.
I grandi “alternativi”: i libri considerati universalmente autentici capolavori che però non ci hanno entusiasmato.
I “non si possono non mettere”: i libri che sono rimasti fuori dalle classifiche sopra riportate ma che non possono essere dimenticati!
I libri più belli – I 10 CAPOLAVORI ASSOLUTI
I capolavori assoluti: i libri che hanno fatto la storia della letteratura e che ci sono piaciuti da morire
10) LA DIVINA COMMEDIA – Dante Alighieri – 1321
La Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina.
Composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Si narra, inoltre, di stranieri che imparano l’italiano al solo scopo di leggerne il testo nella sua lingua originale.
Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l’Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell’oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola «stelle» (Inferno: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”; Purgatorio: “Puro e disposto a salir a le stelle”; Paradiso: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”).
9) LE AFFINITA’ ELETTIVE – Johann Wolfgang Goethe – 1809
Le affinità elettive (in tedesco: Die Wahlverwandtschaften) è il quarto romanzo di Johann Wolfgang von Goethe, pubblicato nel 1809. Il titolo deriva dall’affinità chimica, proprietà degli elementi chimici che descrive la tendenza di alcuni di essi a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre.
Il romanzo racconta la vita di una coppia sposata che, trovandosi a convivere con un amico di lui e con la nipote di lei, va incontro al disfacimento della propria relazione e alla formazione di due nuove coppie, che in brevissimo tempo si divideranno per colpa di una serie di eventi avversi, che faranno terminare la storia in modo tragico.
8) I PROMESSI SPOSI – Alessandro Manzoni – 1840
I promessi sposi è un celebre romanzo storico di Alessandro Manzoni, ritenuto il più famoso e il più letto tra quelli scritti in lingua italiana.
Ambientato tra 1628 e il 1630 in Lombardia, durante il dominio spagnolo, fu il primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana. Il romanzo si basa su una rigorosa ricerca storica e gli episodi del XVII secolo, come ad esempio le vicende della monaca di Monza (Marianna de Leyva y Marino) e la Grande Peste del 1629–1631, si fondano su documenti d’archivio e cronache dell’epoca. Il romanzo di Manzoni viene considerato non solo una pietra miliare della letteratura italiana – in quanto è il primo romanzo moderno di questa tradizione letteraria – ma anche un passaggio fondamentale nella nascita stessa della lingua italiana.
I promessi sposi, inoltre, è considerata l’opera più rappresentativa del romanticismo italiano e una delle massime della letteratura italiana per la profondità dei temi (si pensi alla filosofia della storia in cui, cristianamente, opera l’insondabile Grazia divina nella Provvidenza). Inoltre, per la prima volta in un romanzo di tale successo, i protagonisti sono gli umili e non i ricchi e i potenti della storia. Il romanzo, infine, per la sua popolarità presso il grande pubblico e per il vivace oggetto d’interesse da parte della critica letteraria tra XIX e XX secolo, è stato rielaborato in forme artistiche che vanno dalla rappresentazione teatrale al cinema, dall’opera lirica alla fumettistica.
7) MADAME BOVARY – Gustave Flaubert – 1857
Madame Bovary, è uno dei romanzi più importanti di Gustave Flaubert, pubblicato dapprima a puntate sul giornale «La Revue de Paris» tra il 1 ottobre e il 15 dicembre 1856. La storia è quella della moglie di un medico di provincia, Emma Bovary, che allaccia relazioni adulterine e vive al di sopra dei suoi mezzi per sfuggire alla noia, alla banalità e alla mediocrità della vita di provincia. Si tratta di una delle maggiori opere della letteratura francese e mondiale.
Appena uscito, il romanzo fu attaccato dai pubblici inquirenti del Secondo Impero per immoralità e oscenità. Il processo a Flaubert, iniziato nel gennaio 1857, rese la storia immensamente famosa. È considerato uno dei primi esempi di romanzo realista. Una delle prime edizioni fu illustrata dal pittore Charles Léandre. L’opera attinge alla vera arte nei dettagli e negli schemi nascosti: si sa che Flaubert era un perfezionista della scrittura e si faceva un vanto di essere alla perenne ricerca de le mot juste (la parola giusta).
6) DELITTO E CASTIGO – Fëdor Dostoevskij – 1866
Delitto e castigo è un romanzo pubblicato nel 1866 dallo scrittore russo Fëdor Dostoevskij e ambientato a San Pietroburgo. Insieme a Guerra e pace di Lev Tolstoj, fa parte dei romanzi russi più famosi e influenti di tutti i tempi. Esso esprime i punti di vista religiosi ed esistenzialisti di Dostoevskij, con una focalizzazione predominante sul tema del conseguimento della salvezza attraverso la sofferenza.
5) ANNA KARENINA – Lev Tolstoj – 1877
Anna Karenina è un romanzo di Lev Tolstoj pubblicato nel 1877. Tolstoj vedeva in questo libro, considerato un capolavoro del realismo, il suo primo vero romanzo. Per la stesura di Anna Karenina egli trasse ispirazione da I racconti di Belkin dello scrittore e poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin. Nel 1887 lo stesso Tolstoj circa l’inizio di Anna Karenina affermò di avere immaginato, mentre era sdraiato sul divano, un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico» e che da lì fu così perseguitato da quell’immagine da doverne creare un’incarnazione.
Benché la maggior parte della critica russa avesse stroncato l’opera fin dalla prima pubblicazione, definendola «un frivolo racconto delle vicende dell’alta società moscovita», secondo il suo connazionale Fëdor Dostoevskij «Anna Karenina in quanto opera d’arte è la perfezione… e niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato»[3]. Poco meno di un secolo dopo anche Vladimir Nabòkov si accodò al giudizio di Dostoevskij, definendo Anna Karenina «il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo».
4) IL RITRATTO DI DORIAN GRAY – Oscar Wilde – 1890
Il ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray) è un romanzo del 1890 scritto da Oscar Wilde. Il romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all’epoca era pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra di un giovane di bell’aspetto, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli comincia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, un pittore (nonché suo amico), gli regala un ritratto da lui dipinto, il quale lo riproduce nel pieno della gioventù….
«Al mondo esiste una sola cosa peggiore dell’essere oggetto di conversazione, ed è il non essere oggetto di conversazione» |
(Aforisma in apertura de Il ritratto di Dorian Gray) |
3) CANNE AL VENTO – Grazia Deledda – 1913
Canne al vento è un romanzo di Grazia Deledda. Uscito a puntate su L’Illustrazione Italiana, dal 12 gennaio al 27 aprile 1913, dopo qualche mese fu pubblicato in volume, presso l’editore Treves di Milano. Il titolo dell’opera più famosa della scrittrice sarda (Premio Nobel per la letteratura, 1926) allude al tema profondo della fragilità umana e del dolore dell’esistenza; in questa direzione mobilita le riflessioni e le fantasie di un eroe protagonista, come un primitivo, un semplice, assai simile al pastore errante dell’Asia leopardiano o a uno degli umili manzoniani. Il rapporto di similitudine tra la condizione delle canne e la vita degli uomini, celebrato nel titolo del romanzo, proviene da un’opera (Elias Portolu) del 1903: Uomini siamo, Elias, uomini fragili come canne, pensaci bene. Al di sopra di noi c’è una forza che non possiamo vincere.
IL PROCESSO – Franz Kafka – 1915
Il processo è un romanzo incompiuto di Franz Kafka scritto in tedesco fra il 1914 e il 1915, pubblicato postumo per la prima volta nel 1925. Ritenuta una delle sue migliori opere, esso racconta la storia di Josef K., un uomo arrestato e perseguito dall’autorità senza che venga mai a sapere la natura del suo crimine. Nell’opera è indagata anche la passiva accettazione, da parte degli altri personaggi, dell’ineluttabilità di una giustizia che funziona come un fenomeno fisico, con sue logiche autoreferenziali e insondabili, contro cui a nulla servono la razionalità e la lucidità di Josef K., processato per motivi misteriosi. Chiara è l’influenza di Dostoevskij – che Kafka chiamava “parente di sangue” – in particolare dai suoi romanzi Delitto e castigo e I Fratelli Karamazov. Pur lasciandola incompiuta (alcuni capitoli intermedi non vennero ultimati e sopravvivono in forma frammentaria), Kafka scrisse il capitolo finale dell’opera.
Dal libro venne anche tratto un film omonimo nel 1962, diretto da Orson Welles e interpretato da Anthony Perkins e dallo stesso Welles. Le Monde lo posiziona al 3º posto della classifica dei 100 migliori libri scritti nel ventesimo secolo.
UNO, NESSUNO, CENTOMILA – Luigi Pirandello – 1925
Uno, nessuno e centomila è un romanzo di Luigi Pirandello. Questo romanzo, l’ultimo di Pirandello, è denso di enigmi, e secondo lo stesso autore esso è «sintesi completa di tutto ciò che ho fatto e la sorgente di quello che farò». In una lettera autobiografica, Pirandello lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”.
Il protagonista Vitangelo Moscarda, infatti, può essere considerato come uno dei personaggi più complessi del mondo pirandelliano, e sicuramente quello con maggior autoconsapevolezza. Vitangelo Moscarda è dapprima inconsapevole e impacciato, prigioniero delle opinioni altrui, poi sempre più consapevole e determinato a cercare l’autenticità spirituale dell’esistenza, fino all’affrancamento finale da tutte “le rabbie del mondo”. In questo scenario trova spazio l’umorismo di Luigi Pirandello come modalità di racconto ideale per esprimere la non coincidenza tra l’Io percepito dal soggetto e quello stesso Io interpretato dagli altri.
L’elenco dei libri più belli continua a pagina 2 con gli “Outsider”
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