Zona Cesarini – Super Rompicapo

Episodio n. 20
I rompicapo di Emma la Pasticcera
di Lorenzo Pescini

Zona Cesarini – Dalla finestra del laboratorio dove Emma prepara tutti giorni le sue favolose prelibatezze si intravede in lontananza lo stadio di calcio. La domenica pomeriggio, quando la squadra locale gioca in casa le grida eccitate e l’esultanza dei tifosi fanno da compagnia alla nostra eroina che spesso si ferma chiudendo gli occhi ad immaginare, come se fosse sospesa sopra il rettangolo verde, i ventidue giocatori che correndo percorrono traiettorie piene di arcani significati e di geometriche bellezze.

Ad Emma, amante degli scacchi e delle altre attività ludiche dove al massimo si deve spostare un braccio (e neanche di molto!) il “pallone” non ha mai appassionato. Ma lo Stadio, quale straordinario punto di aggregazione sociale e fenomeno di massa, quello sì.

“Oggi c’è un partitone!” disse paonazzo un tizio con la sciarpa dei colori della squadra locale attorcigliata al collo entrando nel negozio.

“A sì…?” disse distratta la pasticcera mentre sfogliava un mensile di viaggi sognando isole esotiche in compagnia di un bel marcantonio.

“Deve sapere che contro la Colonnese abbiamo vinto in media tredici volte su venticinque”.

“Interessante…” fece Emma sbadigliando.

“Sono due squadre con una bella difesa, non a caso solo due volte su dieci la partita si è conclusa con un numero complessivo di reti superiori a due. Di queste, sei volte su dieci ha vinto la nostra mitica squadra del cuore”.

Zona Cesarini - Rompicapo
Zona Cesarini – Rompicapo

“E’ frequente…

che la partita tra le due squadre finisca in pareggio?”.

“No è piuttosto raro…è avvenuto mediamente una volta su cinque e sempre a reti inviolate. Solo una volta, ricordo, finì uno a uno…un match al cardiopalma: autogol e calcio di rigore in zona Cesarini!”.

Il tifoso quindi dopo aver pagato due cornetti alla marmellata saluto frettolosamente e uscì dal negozio.

Visto che era rimasta sola Emma andò nel laboratorio a preparare un paio di crostate di frutta che avrebbe dovuto consegnare la sera stessa. Sentì in lontananza il calcio d’inizio di quel “partitone” che tanto aveva esaltato l’ultimo cliente. Sentì pure nel corso dell’incontro due boati a cui certamente erano corrisposti altrettante reti dell’una o dell’altra parte. Dopo poco che il fischio finale rimbalzò nell’aria, cominciò a sentire provenienti dalla strada clacson, cori e motori accelerati segno che una delle due squadre evidentemente aveva vinto.

“Chissà chi si è aggiudicato la partita…” pensò Emma mentre l’orologio digitale davanti a lei segnava le 18.28 del 28.1. Poi una strana e confusa associazione di idee si formò nella sua fantasmagorica immaginazione…

“Mi domando: accetterei di scommettere sulla vittoria della squadra ospite se mi offrissero un premio di 28 contro una puntata di 10?”

Emma si fermò un attimo. Ripensò triste a che tipo di astruse domande la sua mente contorta stava cominciando ad elaborare. Prese atto che rimanere da sola, soprattutto la domenica pomeriggio, non le faceva bene allo spirito.

“Forse è meglio che ritorni a cercare un compagno perché se continuo così divento matta!” pensò leccando un dito appena inzuppato nella panna montata.

Domanda de “Zona Cesarini”

Domanda: Se consideriamo corretto tutto quanto riportato nel testo (rispetto delle statistiche e completezza delle percezioni di Emma), la scommessa è conveniente? Perché?


A tutti coloro che invieranno almeno una risposta esatta di questo o di altri episodi di Emma all’indirizzo info@pescini.com  sarà data l’opportunità di entrare nel “Emma fan club“!


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