L’insegnante di piano – Rompicapo

Episodio n. 29
I rompicapo di Emma la Pasticcera
di Lorenzo Pescini

L’insegnante di piano – Emma, tra le altre cose, nutre una accanita passione per i giochi enigmistici.

Il lunedì mattina, quando la pasticceria è chiusa al pubblico, si ferma nel laboratorio e, tra una pasta e l’altra, completa decine di schemi, rompicapo e passatempi. I suoi preferiti sono gli schemi liberi di parole crociate ed i rebus. Il suo sogno è sempre stato quello di conoscere Stefano che immaginava come un principe azzurro con la penna al posto della spada, mentre non ha mai sopportato Attilio idealizzato, nella sua contorta fantasia, come un burbero birraio, borghese barbuto e berlinese.

Quel giorno, entrò dalla porta di servizio sul retro del negozio. Aveva da fare molte cose ma nella realtà non aveva per niente voglia di farle. Si preparò un caffè e mentre se lo gustava inzuppandoci un bombolone raffermo passava rapidamente in rassegna la posta appena prelevata dalla cassetta. La sua attenzione, tra pubblicità, fatture e estratti conto, fu colpita da una strana busta, in cartoncino spesso, con scritto l’indirizzo in bella calligrafia. Sul francobollo l’annullo era illeggibile. Sul mittente una residenza a lei sconosciuta. L’aprì con cura e ne estrasse un foglio manoscritto.

Cara Emma…

non mi conosci ma, da lontano, seguo da molto tempo le tue peripezie cerebrali. Mi chiamo Giuseppina e sono una vecchia insegnante di pianoforte, ormai, come spesso ripeto, sulla strada dell’oblio eterno. Nonostante ciò possiedo ancora una freschezza mentale che molti dei miei “colleghi” di questa casa di riposo definiscono straordinaria.

Emma interessata da questa non comune lettera continuò a leggere, morsicando una ciambella glassata.

E’ inutile dirti quanto ti stimo. Sei la figlia, o meglio, la nipote che avrei voluto sempre avere ma che le avversità della vita non mi hanno permesso di godere.  Ti sento vicina senza averti mai incontrato. Ma ho incontrato spesso la tua logica che ho trovato assonante con il mio pensiero, come una triade perfetta. Sei un po’ la mia blu note, la nota che fa vibrare le mie emozioni, in riflessioni matematico-romantiche davvero difficili da spiegare e probabilmente incomprensibili. Comunque, ti scrivo cara Emma perchè…”

La missiva stava emozionando la nostra eroina, in un mix di curiosità e stupore. Addentò una brioche alla crema e riprese la lettura.

L'insegnante di pianoforte - Rompicapo
L’insegnante di pianoforte – Rompicapo

“…perché anni fa…

mandai un gioco ad una rivista enigmistica. Era una mia creazione originale a cui tenevo tanto. Mi fu risposto in modo molto scortese che non erano interessati a questo tipo di passatempi ma soprattutto mi fu detto che c’era anche un errore! Capisci Emma!

Fu proprio questa ultima affermazione che mi fece tanto arrabbiare. Ho passato mesi e mesi a rivedere il gioco senza trovare niente che fosse fuori posto. Ho provato così a proporre il gioco a molti familiari e conoscenti ma nessuno fu in grado di risolverlo… così dopo tanto tempo mi sei venuta in mente te e il tuo brillante intuito. Se mi potessi dire, una volta per tutte, se c’è qualcosa di sbagliato, te ne sarei infinitamente grata.”

Emma sorrise tra se. Scoprire che il cruccio di una vecchia insegnante di piano per anni tenuto in cuor suo era la mancata pubblicazione di un gioco enigmistico appariva davvero incredibile. Presa dall’interesse si preparò un cappuccino e riscaldò nel fornetto una treccia alla marmellata. Poi proseguì.

Questo è il prospetto che inviai alla rivista:

IL LABIRINTO           
       I       
      INL      
    SROMSCI    
    GALCATB    
    OFCPNO     
     NABLA     
      LIE      
      CSR      
       0       
               
IL CODICE SEGRETO         
546852838441584
               
LA STELLA DI ROSETTA        
               
               
       1       
     6 N 3     
      NO NE      
    7O   E2    
      SO SE      
     4 S 5     
       8       
               
               
               
Sostituisci           
4=“A”           
6=“O”           

Ecco le regole del gioco: si deve trovare il titolo del brano scritto dal nostro musicista scoprendo il percorso che ha seguito ne“ Il Labirinto”. Si  parte dalla lettera “I” in alto fino ad arrivare alla lettera “O” posta in fondo. Il titolo è formato dalle lettere contenute nelle caselle toccate nel suo girovagare. Si cammina senza saltare le caselle, andando in su (Nord), in giù (Sud), a destra (Est), a sinistra (Ovest), in diagonale in alto (Nord Ovest o Nord Est), in diagonale in basso (Sud Ovest o Sud Est). In altre parole il compositore si è mosso con le regole del Re degli scacchi.

Per agevolare l’individuazione del percorso seguito…

ci viene lasciato una serie di numeri (Il Codice Segreto). Ad ogni numero (da 1 a 8) corrisponde un movimento (es. a Nord corrisponde X, a Sud Ovest Y, etc.) e ad ogni movimento un solo numero. Tale serie quindi rappresenta una sequenza di passaggi, quelli appunto effettuati che dobbiamo intercettare. Compreso il percorso ed individuata la canzone è possibile determinare il compositore. Si deve quindi inserire ne “La stella di Rosetta” i numeri accanto alle corrispondenti direzioni ed il nome dell’artista a partire dal numero 1 in senso orario, scrivendo una lettera per ogni numero.

A questo punto il gioco è quasi fatto: si deve sostituire le lettere assegnate ai numeri 4, 6 con le seguenti lettere: “A” e “O”.

Dal prospetto emergerà quindi “magicamente” un nuovo compositore, il musicista che culla tutti i miei giorni e le notti…”

Emma rimase sconcertata e affascinata da questa strana donna. Cominciò a scribacchiare lettere, numeri e strani ideogrammi su un tovagliolino di carta. Poi andò nella stanza adibita ad ufficio, prese un foglio dal cassettino della stampante e con la stilografica, regalo della sua prima comunione, scrisse:

Gentilissima Giuseppina, il suo gioco è perfetto. Il mondo è dei mediocri, il futuro è degli audaci. Un abbraccio. Sua Emma”. Poi chiamò un suo amico che gestiva un negozio di musica per fare recapitare un regalo ad un anima gentile logorata dal tempo ma finalmente sollevata da un dubbio che fino ad oggi l’aveva ingiustamente per anni tormentata dentro.

Domanda de “L’insegnante di piano”

Domanda: Come si chiama l’autore amato da Giuseppina?


A tutti coloro che invieranno almeno una risposta esatta di questo o di altri episodi di Emma all’indirizzo info@pescini.com  sarà data l’opportunità di entrare nel “Emma fan club“!


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