40 grandi Misteri e Fatti inspiegabili

Fatti inspiegabili e grandi misteri. Incredibili casi irrisolti ed non spiegabili in modo scientifico. La storia dell’uomo è piena di fatti inspiegabili ed eventi famosi e non che sono a prima vista misteri incomprensibili. Quasi sempre però con il passare del tempo vengono alla luce elementi che permettono di capire le cause di quanto accaduto e comprenderne le ragioni. Ce ne sono altri invece che nonostante le ricerche, le analisi e gli approfondimenti sviluppati nel corso del tempo rimangono misteri incomprensibili e per questo inquietanti, talvolta terribili, e comunque affascinanti in quanto sfidano le leggi della fisica, della logica e della razionalità.

I nostri anni

In questa pagina vi presentiamo i fatti inspiegabili e i misteri più belli e più inquietanti, che ad oggi risultano totalmente o parzialmente irrisolti. I testi sono stati liberamente tratti da www.wikipedia.com. Per ognuno dei casi trattati, selezionato dopo una appassionata ricerca durata anni, abbiamo riportato un link ad un articolo di approfondimento ed un video che tratta dell’argomento. I misteri sono in ordine alfabetico

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FATTI INSPIEGABILI E MISTERI E IRRISOLTI

DJATLOV
L’inquietante incidente del passo di Djatlov

Ecco uno dei più famosi fatti inspiegabili. L’incidente è avvenuto la notte del 2 febbraio 1959, quando nove escursionisti accampati nella parte settentrionale dei monti Urali hanno trovato la morte per cause rimaste sconosciute. Il fatto avvenne sul versante orientale del Cholatčachl’, che in mansisignifica “montagna dei morti“. Il passo montano della scena dei fatti è stato da allora rinominato “passo di Djatlov” (Перевал Дятлова), dal nome del capo della spedizione, Igor Djatlov (Игорь Дятлов). La mancanza di testimonianze oculari ha provocato la nascita di molte congetture in merito alle cause dell’evento. Investigatori sovietici stabilirono che le morti erano state provocate da «una forza della natura».

Dopo l’incidente la zona fu interdetta per tre anni agli sciatori e a chiunque altro intendesse avventurarcisi. Lo svolgimento dei fatti resta tuttora non chiaro anche per l’assenza di sopravvissuti. Chi fece le indagini all’epoca stabilì che gli escursionisti avevano lacerato la loro tenda dall’interno, correndo via a piedi nudi nella neve alta e con una temperatura esterna proibitiva (probabilmente attorno ai −30 °C). Sebbene i corpi non mostrassero segni esteriori di lotta, due delle vittime avevano il cranio fratturato, due avevano le costole rotte e a una mancava la lingua. Sui loro vestiti fu riscontrato un elevato livello di radioattività; altre fonti invece ridimensionano fortemente la contaminazione degli abiti, datandola anteriormente alla spedizione.
Per approfondire: L’incidente al passo Dyatlov il piu inquietante mistero alpino del 900


FLANNAN
Il mistero del Faro delle Isole Flannan

Tra i fatti inspiegabili più incredibili c’è sicuramente Il faro delle isole Flannan. E’ un faro situato vicino al punto più alto di Eilean Mòr, una delle Isole Flannan nelle Ebridi Esterne a largo della costa occidentale della Scozia. Il faro è famoso per la misteriosa scomparsa dei suoi custodi nel 1900. Il faro non sarebbe che uno fra tanti, se non fosse per l’inquietante vicenda che ha animato le cronache un anno dopo la sua apertura. Le prime avvisaglie che qualcosa di strano era avvenuto alle isole Flannan si ebbe il 15 dicembre 1900.

Il piroscafo Archtor, di passaggio sulla tratta da Philadelphia a Leith passò per le isole e notò che la luce non era in funzione. Il faro era presidiato di tre guardiani, James Ducat, Thomas Marshall e Donald MacArthur, che venivano riforniti ogni volta che terminavano le riserve di cibo, poiché sull’isola non vi era nessuna risorsa. La nave adibita al rifornimento Hesperus, approdò il 26 dicembre, con 6 giorni di ritardo sulla data prevista, ma nessuno attendeva alle scalinate.

Jim Harvie, il capitano della Hesperus, lanciò allora un fischio stridente e lanciò un bengala, ma nessuno scese dal faro. I marinai decisero di entrare nel faro per controllare se fosse tutto a posto ed una volta entrati, rimasero esterrefatti: il faro sembrava essersi bloccato nel tempo, sul tavolo trovarono parte dell’ultimo pasto dei guardiani, le lampade ad olio piene ma spente e i letti sfatti, ma non trovarono alcuna presenza umana. Gli orologi del faro risultavano fermi.
Per approfondire: http://www.acam.it/mistero-delle-isole-flannan/


HAUSER
Il mistero di Kaspar Hauser

Kaspar Hauser (30 aprile 1812 circa – Ansbach, 17 dicembre 1833) fu un giovane tedesco che affermò di essere cresciuto in totale isolamento in una scura cella. Le affermazioni di Hauser e la sua morte per omicidio hanno generato un acceso dibattito. Fu chiamato il Fanciullo d’Europa. Su di lui sono stati scritti più di 8.000 libri e 23.000 articoli e sono stati realizzati alcuni film, Kaspar Hauser di Kurt Matull del 1915, L’enigma di Kaspar Hauser di Werner Herzog del 1974, Kaspar Hauser di Peter Sehr del 1993, La leggenda di Kaspar Hauser di Davide Manuli del 2012 e numerose pièce teatrali.
Per approfondire: Kaspar Hauser: l’avventura del misterioso fanciullo d’Europa sbucato dal nulla: un enigma vissuto da una nazione intera che lo ha eletto a simbolo


HESSDALEN
Le strane luci di Hessdalen

Le luci di Hessdalen sono uno dei fatti inspiegabili più incredibili, un fenomeno luminoso ricorrente nella valle di Hessdalen, in Norvegia. Queste luci sono ben note e sono state registrate e analizzate dai fisici. Una possibile spiegazione attribuisce il fenomeno a un processo di combustione in aria, non completamente compreso, di nubi di polvere contenenti scandio, una terra rara contenuta nel suolo della valle.

In alcuni casi queste luci sono state erroneamente identificate come aerei, luci di automobili, oggetti celesti e miraggi.
Per approfondire: Il singolare fenomeno delle luci di Hessdalen


HILLIARD
L’incredibile congelamento di Jean Hilliard

Tra i fatti inspiegabili c’è quanto accaduto a J. Hillard. Jean Hilliard nata nel 1961 a Lengby, in Minnesota, è una sopravvissuta ad un forte congelamento di 6 ore durante la notte dopo un incidente automobilistico nel Minnesota a temperature notevolmente inferiori a zero. È sopravvissuta e il suo recupero è stato descritto come “un miracolo”. Il 20 dicembre 1980, Jean Hilliard è stata coinvolta in un incidente automobilistico che ha causato un guasto alle auto a temperature inferiori.

Camminò alla casa di un amico a 3,2 km e crollò fuori dalla porta. Le temperature sono scese a -22 ° F (-30 ° C) e è stata trovata “solido congelato” alle 7 del mattino dopo sei ore al freddo. È stata trasportata all’ospedale di Fosston dove i medici hanno detto che la sua pelle era troppo difficile da forare con un ago ipodermico e la sua temperatura corporea era troppo bassa per registrarsi su un termometro. La sua faccia era cerea e gli occhi erano vitrei senza risposta alla luce. Il suo impulso è stato rallentato a circa 12 battiti al minuto. È stato suggerito che, a causa dell’alcol nel suo sistema, i suoi organi sono rimasti gelati, il che ha impedito danni permanenti.

Jean, avvolta in una coperta, andò in convulsioni violente e riconquistò la coscienza. Era perfettamente sana, mentalmente e fisicamente, anche se un po ‘confusa. Anche il congelamento stava lentamente scomparendo dalle gambe, davanti allo stupore del medico. Dopo 49 giorni, ha lasciato l’ospedale senza perdere neanche un dito e senza danni permanenti al cervello o al corpo.
Per approfondire: Jean Hilliard: la donna resuscitata ancora un mistero medico


HINTERKAIFECK
L’orrendo massacro di Hinterkaifeck

Hiterkaifeck era una piccola fattoria situata tra Ingolstadt e Schrobenhausen (a circa 70 km a nord di Monaco di Baviera), teatro di uno tra i più bizzarri e sconcertanti omicidi della storia tedesca. La sera del 31 marzo 1922, i sei abitanti della fattoria furono uccisi con un piccone. Il caso è tuttora irrisolto. Le sei vittime furono il contadino e proprietario della fattoria Andreas Gruber, 63 anni, sua moglie Cäzilia, 72 anni, la figlia vedova Viktoria Gabriel, 35 anni, i due figli di quest’ultima, Cäzilia, 7 anni, e Josef, 2 anni, e la seconda cameriera della famiglia Maria Baumgartner (44 anni).
Per approfondire: Il mistero del massacro di Hinterkaifeck


HOIA
La misteriosa foresta di Hoia

Tra i fatti inspiegabili la foresta Hoia ha sicuramente un posto d’onore. Questa foresta è famosa nel mondo a causa dei presunti e frequenti fenomeni paranormali e anche di avvistamenti di UFO. Il 18 agosto 1968, un tecnico di Cluj di nome Emil Barnea, ex ufficiale dell’esercito, affermò di avere avvistato un UFO mentre era in compagnia della fidanzata e scattò una famosa fotografia dell’oggetto al di sopra della Poiana Rotundă (Il Pato Rotondo) della foresta. La foto è stata oggetto di controversie: secondo il direttore dell’osservatorio astronomico di Cluj sarebbe un pallone aerostatico ripreso da un’angolazione particolare; alcuni esperti hanno negato questa possibilità e hanno giudicato la foto presumibilmente “autentica”, mentre secondo il ricercatore statunitense Larry Robinson la foto sarebbe una bufala.

All’inizio del 1960, Alexandru Sift, un professore di biologia, ha studiato i fenomeni della luce e del magnetismo che avvengono nella foresta. Questo studio forniva un ricco archivio di fotografie dei fenomeni e andò perduto parecchi giorni dopo la sua morte nel 1993. Le poche foto rimaste vennero pubblicate nel 1995 nel libro Fenomenele de la Pădure Hoia-Baciu da Adrian Pătruț, professore di chimica alla Babeș-Bolyai University a Cluj-Napoca, e un amico di Sift. Pătruț continuò le ricerche di Sift, e afferma che gli strani fenomeni hanno basi scientifiche che devono ancora essere sufficientemente comprese. La reputazione dei fenomeni paranormali ha portato molte leggende metropolitane a Cluj, e contribuiscono alla sua popolarità come attrazione turistica. Con così poche prove, gli scettici dicono che queste sono solo storie d’intrattenimento.
Per approfondire: Il mistero della foresta di Hoia Baciu


HOPE
La maledizione di Hope

Deve la sua notorietà non soltanto alla sua eccezionale bellezza (anche se per dimensioni è ampiamente superato da altri diamanti famosi) ma anche alla sua lunga storia e alla fama di portasfortuna d’eccezione: salvo pochi proprietari – che comunque si trovarono in guai d’ogni sorta – gran parte di coloro che ne hanno potuto vantare il possesso sono morti entro breve tempo per omicidio, suicidio o malattie.
Per approfondire: La maledizione di Hope

Il diamante Hope, noto anche come blu di Francia, è un celebre diamante di un insolito e profondo colore blu, del peso di 45,52 carati (9,1 grammi), attualmente custodito presso lo Smithsonian Museum di Washington.


JACK
Lo squartatore

The ripper è l’appellativo dato a uno sconosciuto assassino seriale che nell’autunno del 1888 agì nel degradato quartiere di Whitechapel e nei distretti adiacenti di Londra. Il nome è tratto da una lettera pubblicata al tempo delle uccisioni e indirizzata alla Central News Agency da un anonimo che si dichiarava l’assassino. A Jack lo squartatore sono state attribuite ufficialmente cinque vittime, mentre il numero di omicidi ricondotti dagli studiosi alla sua attività criminale varia tra quattro e sedici.

Il suo modus operandi (“modo di operare”) prevedeva vittime scelte esclusivamente tra prostitute, che assassinava tramite sgozzamento, per poi infierire sui loro corpi mutilandoli.
Per approfondire: Jack: il più grande serial killer di tutti i tempi


KRYPTOS
L’enigmatico monumento

Kryptos (dal greco κρυπτός -ή -όν “kryptòs -è -òn”, significato: nascosto) è una scultura dell’artista statunitense Jim Sanborn collocata nel quartier generale della CIA (Central Intelligence Agency) a Langley in Virginia.

Dalla sua posa avvenuta il 3 novembre 1990 vi sono state molte speculazioni circa il significato del messaggio crittografato contenuto nella scultura; è spunto di riflessione, di scambio e di distrazione per gli impiegati della CIA ed altri crittoanalisti impegnati a decifrarne il messaggio.
Per approfondire: Kryptos il monumento della CIA



L’elenco dei fatti inspiegabili e dei misteri irrisolti più inquietanti prosegue a: