Questo il video con la presentazione degli scatti più belli dei 20 grandi fotografi sul tema dell’universo femminile.
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Ecco i venti artisti che hanno fatto la storia della fotografia, i fotografi che hanno saputo immortalare immagini ed emozioni oltre ogni immaginazione.
L’elenco, le biografie (libere rielaborazioni da Wikipedia) e l’intera pagina è ideata, realizzata ed aggiornata da:
Ansel Adams
(U.S.A. 1902 – 1984)
Autore di importanti testi di tecnica fotografica e ideatore del sistema zonale per il controllo dell’esposizione nelle fotografie in bianco e nero; membro fondatore del Gruppo f∙64 (1932), si dedicò prevalentemente alla fotografia paesaggistica, realizzando immagini di ampio respiro e caratterizzate dalla ricchezza di dettagli, perfettamente riprodotti.
Bill Brandt
(Inghilterra/Germania– 1904-1983)
Autodidatta, assistente di Man-Ray, si rivelò artista poliedrico, dapprima legato agli ambienti del surrealismo, quindi interessato al fotogiornalismo di attualità durante la guerra, infine dedito a innovative ricerche prospettiche nella fotografia di paesaggio e di nudo. Le sue immagini, eseguite con ottiche grandangolari molto spinte e da inconsueti punti di ripresa, atte a ricreare ambientazioni immaginarie notevolmente deformate, hanno avuto particolare influenza in campo artistico, non solo fotografico.
Brassaï
(Ungheria/Francia – 1899-1984)
Pseudonimo del fotografo ungherese naturalizzato francese Gyula Halász. Giornalista e pittore (frequentò Kandinsky, Kokoschka, Picasso, ecc.), divenne un innovativo fotografo con originali servizi fotografici sulla vita notturna parigina degli anni Trenta (famosa La prostituta Bijou), sulle scritte murali dei quartieri popolari di Parigi. Collaborò con la rivista surrealista Minotaure e con Harper’s Bazaar
Dorothea Lange
(USA 1895-1965)
Nel 1912 apre uno studio fotografico a San Francisco mala “Grande Depressione” americana cambierà drasticamente il suo approccio con la fotografia. Lavorando per conto della “Farm Security Administration”, inizia un’attività documentaristica del grande movimento migratorio dei disperati che si dirigevano versola California. Lasua opera più famosa “La Madre Migrante” simboleggia l’orgoglio e la dignità del genere umano con cui esso affronta le avversità.
Giulietta
Elliott Erwitt
(Francia/USA – 1928)
Poeta dell’immagine, membro dell’agenzia Magnum, Elliott Erwitt è un fotografo dallo spiccato senso dell’umorismo, “dallo sguardo mai ottimista, ma sempre elegante”. La coincidenza, l’incontro fortuito di oggetti e di avvenimenti sono il suo modo ammiccante di puntare il dito verso il ridicolo e il buffo. Il cane è il suo bersaglio preferito, amichevole metafora delle stramberie umane. Attraverso le sue immagini, Erwitt lancia le sue allegre provocazioni che colpiscono come pungenti aforismi.
Gianni Berengo Gardin
(Italia 1930)
Celebre in campo internazionale, predilige immagini in bianco e nero dai toni decisi, spesso riprese con obiettivi grandangolari che relegano in secondo piano la figura umana, frutto di un’attenta e meditata ricerca interpretativa nell’inquadratura e nella composizione. Nel1990 hapubblicato Gianni Berengo Gardin fotografo, grande libro antologico.
Helmut Newton
(Germania/Australia 1920-2004)
Di famiglia ebraica, nel 1938 fuggì da Berlino, riparando dapprima a Singapore e poi in Australia. Fotografo free lance a Melbourne a partire dalla metà degli anni Quaranta, è stato in seguito attivo prima a Londra e poi a Parigi, collaborando con i più prestigiosi periodici di moda. N., giunto alla piena maturazione del suo stile negli anni Settanta, rielabora nella moda, come nei ritratti, la compostezza formale della fotografia tradizionale arricchendola di una prorompente carica erotica.
Henri Cartier-Bresson
(Francia 1908 – 2004)
Fotografo ma anche pittore e assistente di J. Renoir. Fra i fondatori della Magnum-Photo con Capa e Seymour, è stato autore di servizi di fotogiornalismo documentaristico da tutto il mondo. Nelle sue istantanee, realizzate “nel momento decisivo”, la scelta sapiente del punto di ripresa concorre a creare immagini spontanee con una combinazione ottimale degli elementi compositivi, in cui non si avverte la presenza del fotografo.
Train of thought
Jerry Uelsmann
(USA 1934)
Fin dagli esordi, divenne il pioniere di un nuovo approccio opposto all’estetica prevalente in quel periodo e che influenzò un’intera generazione di artisti e fotografi.Le sue immagini dal sapore onirico creano spontanee associazioni, riferimenti e omaggi alla pittura di Renè Magritte, alla psicologia di Carl Jung. Realizzate analogicamente con sofisticate combinazioni di tecniche di ripresa e di stampa in camera oscura, le sue surreali composizioni hanno anticipato di decenni le immagini create attraverso la manipolazione digitale.
Kenro Izu
(Giappone 1949)
Durante gli studi d’arte alla Nippon University di Tokyo, Izu visitò New York dove decise di stabilirsi. Nel 1974 inaugurò a New York il Kenro Izu Studio e nel 1979 iniziò le sue peregrinazioni fotografiche nei luoghi sacri del mondo, da allora il suo tema prediletto. Il tratto distintivo della fotografia di Izu è l’uso della macchina fotografica a grande formato a corpi mobili che produce negativi di 36 x51 cm. ca., in grado di realizzare stampe a contatto al platino/palladio che rendono perfettamente anche le più lievi sfumature e le intense atmosfere.
L’elenco dei 20 più grandi fotografi di sempre prosegue a:
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