Stefano Terraglia – Regista, Attore, Musicista e Fotografo

Stefano Terraglia – Il motivo per il quale non ho mai fatto l’artista di professione è dovuto ad un mio incorreggibile difetto, la troppa curiosità, che in dosi normali è una dote, ma nel mio caso è un’esagerazione. Un’esagerazione che spinge la curiosità a dare troppa importanza alle emozioni, a ciò che la realtà ci restituisce di più affascinante, una sorta di assuefazione. Cosa c’è di più affascinante della musica, delle immagini, della scrittura, o semplicemente quei momenti della vita che vorresti non dimenticare mai. Ebbene, si, cavalcando questo mare in tempesta spesso si rischia di non raggiungere mai la riva e rimanere, come si dice, in balia dell’onda. 

Da giovanissimo…

… ho frequentato il conservatorio di musica, distratto come sempre,  in un’epoca nella quale le distrazioni erano percepite dagli insegnanti come segnali di svogliatezza, così, dopo qualche anno di studio del pianoforte, me sono andato. La cosa bella era la mia piacevole consapevolezza di essere stato in preda a distrazioni tenere, spesso surreali e non riuscivo a biasimarmi in quanto queste erano le immagini che mi restituiva la mente quando ascoltavo la musica.

Così con gli anni…

… è maturata in me la voglia di fare cinema, una voglia che è rimasta tale per molto tempo, il tempo necessario affinché mi raggiungesse la tecnologia. Ma nel frattempo scrivevo pagine e pagine di sceneggiature per il mio cinema che non esisteva, scattavo una marea di foto e scrivevo racconti e poesie. La strumentazione tecnica per realizzare qualcosa che potesse assomigliare ad un film aveva costi proibitivi. Nei primi anni duemila tutto iniziò a cambiare, sia la musica che il video vennero assorbiti dalle potenzialità dei moderni computer e tutto passò al digitale. Anche le potenzialità di distribuzione attraverso la rete crescevano vertiginosamente.

Da allora…

… ho realizzato una cinquantina di cortometraggi e due lungometraggi, un vero sfogo di emozioni, gli anni più intensi per quanto riguarda creatività, condivisione, amicizia e collaborazioni. Nel 2010 nacque Campo Lungo, Associazione per il Cinema Indipendente allo scopo di distribuire i film da noi realizzati, l’associazione ha cessato di esistere qualche anno fa lasciando il posto a nuove mie iniziative musicali, decine di composizioni elettroniche distribuite su tutti gli store musicali, un pentolone di emozioni varie. Oggi ho deciso di intraprendere da autodidatta un percorso continuo di approfondimento di tecnologia e arte nel contesto della fotografia, del cinema e della musica, anche grazie all’interazione con l’intelligenza artificiale.

Figlio d’arte


Primaria e fatale


Stefano Terraglia presenta Lorenzo Pescini:

Nei lavori multimediali fatti insieme oltre che l’impegno professionale di Lorenzo è stata la reciproca vibrazione positiva restituita dalla conferma di un’amicizia che trova origine tra i banchi della scuola media annessa al Conservatorio di musica Luigi Cherubini di Firenze. Era il 1982/83 anni nei quali la nostre bizzarre potenzialità creative si fondevano insieme a quella spensieratezza tipica dei ragazzini che giocavano, nel nostro caso, con i seriosi pianoforti a coda del conservatorio, in legno nero laccato.

Ed era difficile abbandonare quelle stanze, quando liberi dalle grinfie degli insegnanti, dopo le nostre lezioni di pianoforte, ci vedevano coinvolti in improvvisazioni jazz, pop, classiche, spesso in contrasto con la canonica e accademica dottrina imposta dal conservatorio.

Lorenzo si diplomerà in pianoforte qualche anno dopo e mi ritroverà nei panni di regista indipendente negli anni duemila. E’ stata una sorta di beatificazione delle due scelte passionali, scelte che ci hanno condotto verso uno sposalizio consacrato con i primi cortometraggi: “Rumore di fondo”, “Piccolo fiore”, “L’eco di Gianni” e poi il film “Le tue parole”.

Piccolo fiore

Note di un tema bellissimo, “Silvia”…

… un tema che ci ha fatto sognare e commuovere attraverso gli occhi del personaggio di Silvia restituito dalla magica interpretazione di Carolina Gamini. La critica ha apprezzato tutto questo, note che ricorrono con ostinazione drammatica sul tempo che passa, spesso lento, come l’immagine della sveglia di Silvia che scandisce il procrastinarsi del destino.

Adesso mi pare di rivivere le scene del film ogni volta che ascolto “Humans” o “Il tema di Silvia”, gli occhi di Silvia, le parole dell’Ingegner Brunetti, la fine dell’odio politico, la fuga verso la speranza di una vita migliore, pur consapevole che non esiste modo di liberarsi completamente dalle vicissitudini umane, obbligo della nostra esistenza.

Solo assaporando l’amore nella sua essenza è possibile così, nei momenti più belli che ci restituisce, cavalcare le ali di quel gabbiano sulle acque del lago “Represa” in Uruguay. Grazie Lorenzo per le tue note, ma sopratutto grazie al tuo cuore che ha partorito quel tema d’amore che ci hai regalato.”

Le tue parole

Questo il sito personale di Stefano: www.steter.it

Per contattare Stefano: info@steter.it


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