I 12 quadri più belli di Van Gogh

Quadri più belli di Van Gogh. Questa è la pagina dedicata al grande, immenso genio di Vincent Van Gogh. I quadri di Van Gogh sono autentici capolavori che rappresentano un capitolo fondamentale della pittura di tutti i tempi. Delle oltre 900 tele abbiamo selezionato 12 opere quadri che ben rappresentano la tecnica e la sensibilità di questo artista. I testi sono liberamente tratti da www.wikipedia.com. Per qualsiasi suggerimento o segnalazione potete scrivere a info@pescini.com.

Vincent Van Gogh

Vincent Van Gogh (1853-1890) è stato un pittore olandese. Fu autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese. Tanto geniale quanto incompreso se non addirittura disprezzato in vita, Van Gogh influenzò l’arte del XX secolo.

Iniziò a disegnare da bambino, e nonostante le critiche del padre, un pastore protestante che gli impartiva delle norme severe, continuò a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all’età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita. I suoi soggetti consistevano in autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazioni di campi di grano e girasoli. La sua formazione si deve all’esempio del realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François Millet.

Dopo aver trascorso diversi anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì in circostanze misteriose nel 1890; la fama artistica delle sue opere verrà riconosciuta soltanto in seguito alla sua morte.



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I 12 quadri più belli di Van Gogh


Autoritratto (1889)

Autoritratto è un dipinto a olio su tela (65×54 cm) realizzato nel 1889 dal pittore olandese Vincent van Gogh. È tutt’oggi conservato nel Museo d’Orsay di Parigi. Van Gogh dipinse un grande numero di autoritratti durante la sua carriera artistica, e questo è considerato uno dei suoi più belli, se non addirittura il migliore.

Fu realizzato nel settembre 1889 nel manicomio di Saint-Rémy-de-Provence, quando il pittore si era appena ristabilito da una lunga crisi psichiatrica durata due mesi, e durante la quale tentò di uccidersi ingerendo i colori. A proposito di questa tela, Van Gogh scrisse al fratello Theo: “Noterai come l’espressione del mio viso sia più calma, sebbene a me pare che lo sguardo sia più instabile di prima”.

Ed è appunto lo sguardo allucinato che colpisce subito chi osserva il dipinto, tanto da restare impresso in chi lo osserva. Ad esso va aggiunto il fondale formato da spirali grigio-verdi arrovellate, molto simili al fogliame dei cipressi dipinti in quel periodo, ma anche a fiamme di una fornace.

Da notare la perfezione nei tocchi, dove ogni singolo tratto denota il genio creativo dopo una crisi, sia nella prospettiva che nelle sfumature dei colori utilizzati. Inoltre si può notare che la pennellata è frenetica e nervosa.

Antonin Artaud, ammiratore dell’opera di Vincent, commentò quest’opera affermando: “Uno sguardo che colpisce per immediatezza”.

quadri più belli di Van Gogh

Notte stellata (1889)

La Notte stellata (De sterrennacht) è un dipinto del pittore olandese Vincent van Gogh, realizzato nel 1889 e conservato al Museum of Modern Art di New York. Vera e propria icona della pittura occidentale, il dipinto raffigura un paesaggio notturno di Saint-Rémy-de-Provence, poco prima del sorgere del sole.

«Con un quadro vorrei poter esprimere qualcosa di commovente come una musica. Vorrei dipingere uomini e donne con un non so che di eterno, di cui un tempo era simbolo l’aureola, e che noi cerchiamo di rendere con lo stesso raggiare, con la vibrazione dei colori […]. Ah il ritratto, il ritratto che mostri i pensieri, l’anima del modello: ecco cosa credo debba vedersi»

Vincent Van Gogh
Quadri più belli di Van Gogh

Iris (1889)

Iris è un dipinto ad olio su tela (71×93 cm) realizzato nel 1889 da Vincent van Gogh. Si tratta di uno dei suoi primi lavori eseguiti durante il ricovero presso l’ospedale di San Paul-de-Mausole a Saint-Rémy nell’anno precedente la sua morte nel 1890. L’artista inquadrò le piante in primissimo piano, ponendosi quasi a livello del terreno ed eliminando l’orizzonte. Questo permetteva una visione estremamente concentrata e permetteva a sua volta di far sentire l’osservatore completamente immerso nell’opera.

Lo spazio della tela è attraversato in modo diagonale dagli iris e l’opera viene dominata da questo raffinato accostamento tra il verde brillante delle foglie lanceolate e il viola molto intenso dei fiori. Il tutto acquista una grande valenza decorativa e Vincent poi ricorse, come aveva già fatto in alcune sue opere, all’espediente di riempire l’intero campo del quadro, il cui margine taglia una parte degli elementi dipinti fuori dell’area dell’opera. Manca la tensione che si nota successivamente nelle sue composizioni.

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La chiesa di Auvers (1890)

La chiesa di Auvers è un dipinto del pittore olandese Vincent van Gogh, realizzato nel 1890 e conservato al Museo d’Orsay di Parigi.

«Ho un’immagine più grande della chiesa del villaggio – con effetto in cui la costruzione sembra essere viola contro un cielo di semplice blu scuro, cobalto puro; le finestre sembrano come macchie di blu oltremare, il tetto è violetto e in parte aranciato. Sullo sfondo, alcune piante in fiore e sabbia con il riflesso rosa del sole. Ed ancora una volta è simile agli studi che ho fatto a Nuenen della vecchia torre del cimitero, solo probabilmente ora il colore è più espressivo, più sontuoso»

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Ramo di mandorlo in fiore (1890)

Ramo di mandorlo in fiore o Ramo di mandorlo fiorito è un dipinto a olio su tela (73.5×92 cm) realizzato dal pittore Vincent van Gogh a Saint Rémy nel 1890. La tela fu un regalo che lo stesso pittore fece al fratello Theo Van Gogh e alla moglie Johanna Bonger per la nascita del loro figlioletto, di nome Vincent Willem. Il quadro oggi è esposto al Van Gogh Museum di Amsterdam nella sezione 1889-90 Saint Rémy.

Dando l’idea di un’imminente primavera, quest’opera sembra essere una metafora: l’idea di un miracolo che ogni anno si rinnova, dando il via a desideri di rinascita e di speranza, alla ripresa della vita, possiamo dire che la bellezza di questo ramo fiorito, in natura, dura purtroppo poco, ma grazie a Van Gogh e a quest’opera in particolare, la sua fioritura, rimane un dono eterno.

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Campo di grano con corvi (1890)

Campo di grano con volo di corvi è un dipinto del pittore olandese, realizzato nel 1890 e conservato al Van Gogh Museum di Amsterdam.

Per molto tempo, ma erroneamente, si è ritenuto che questo fosse stato l’ultimo quadro dipinto da Van Gogh prima di morire. Gli storici dell’arte sono infatti incerti su quale sia l’ultimo dipinto di Van Gogh, dal momento che non esistono fonti documentate al riguardo.

Generalmente critici e storici dell’arte vedono in questo quadro una rappresentazione dello stato d’animo tormentato e angosciato dell’artista: la tela è uno straziante grido di dolore, accentuato dal ritmo vorticoso delle pennellate, mediante le quali il pittore proietta il proprio stato d’animo e la propria dimensione di sofferenza sulla realtà circostante.

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